venerdì 29 giugno 2012

A cosa giochiamo?

Papi, vuoi giocare con me? Va bene Marta, a cosa giochiamo? A "sorella e bimbo piccolo". E come si gioca? Marta prende tutti suoi bambolotti, li mette in fila sul lettino della cameretta e poi comincia a impartire ordini: piccoli, è ora di svegliarsi e di andare a scuola; a colazione, si deve bere il latte e mangiare un biscotto; mi raccomando, lavatevi i dentini; lasciate la cameretta in ordine; oggi, dobbiamo mettere la maglietta blu e i pantaloncini corti; e così via...Non mi ero mai reso conto di quante regole (giuste o sbagliate) le avessimo trasferito nei suoi primi anni di vita. Marta ma con un bimbo piccolo bisogna avere un po' di pazienza, come mamma e papà l'hanno avuta con te... Scusa papi, ma io sono la sorella più grande e comando io!

mercoledì 20 giugno 2012

Sorellina o fratellino?

Papi, ma l'angioletto cosa ci manda? un fratellino o una sorellina? Confesso che questo angioletto comincia ad infastidirmi. A lui Marta riconosce il merito di aver esaudito il suo desiderio ma chiede a me di dare una risposta alle tante domande che gli frullano per la testa! Ci sarebbe stato difficile spiegarle che avremmo dovuto attendere la "morfologica" per conoscerne il sesso e affidare alla scienza un'informazione che sarebbe stata determinante per il futuro delle sue relazioni sociali (se, cioè, avesse dovuto condividere la sua stanzetta con una femminuccia o con un maschietto). Allora ho preso tempo e le ho fatto una domanda: tu cosa preferiresti? Papi, un femminuccio!


venerdì 15 giugno 2012

La lieta novella

Ma come fare a dirglielo? Come reagirà? Come comunicarle il nuovo arrivo? Come spiegarle cosa stava succedendo? Quanti tormenti e ansie al solo pensiero che la notizia - pensavamo noi - potesse traumatizzare per sempre nostra figlia. Avremmo voluto trovare l'occasione giusta, il luogo più adatto e la storia più dolce e fantasiosa per rendere il momento di semplice comprensione e nello stesso tempo indimenticabile. Abbiamo consultato libri, riviste e blog specializzati ma tutti si limitavano a consigli generici e ad incoraggiarci ad essere il più naturali e spontanei possibili. Insomma, niente che potesse dirci esattamente quali parole usare. Ancora una volta, siamo stati lasciati da soli ad affrontare uno dei momenti più difficili della nostra vita. Un giorno eravamo, tutti insieme, seduti a sfogliare un libro (era la centesima volta che mi aveva chiesto di leggerle "La bella addormentata nel bosco") nel nostro salone di casa. Sai Marta - mi feci coraggio - l'angioletto ha ascoltato le tue preghiere e ci ha detto che ha scelto uno dei tanti bimbi che vivono sulle nuvole, in cielo, e ha deciso di mandarlo a farti compagnia. Arriverà tra qualche mese ma tu nel frattempo potrai parlargli e coccolarlo quanto e quando vorrai perchè è nella pancia di mamma. Era a questo punto che mi aspettavo il peggio: ma papi (si lo ammetto, mi chiama papi ed io mi sciolgo), cosa ci fa nella pancia di mamma? come è arrivato lì dalle nuvole?. Niente di tutto ciò! Marta è scesa dal divano e, senza dire nulla, si è avvicinata alla libreria e ha preso uno dei libri che - non so quanto casualmente - avevamo spinto in fondo a tutti gli altri (ma forse non così tanto...): "Il libro pop-up del corpo umano". E con una sconcertante naturalezza ha cominciato a spiegarci cosa sarebbe successo da quel momento in poi...