Si spostò di lato. Poi cercò di nascondersi. Provò anche a chiuderla fuori dalla sua stanza. Continuava ad inseguirla. Una compagnia inaspettata. Alzò la manina e, timidamente, cominciò a salutarla. Le ricambiava il saluto. Alcune prove come se fosse dinanzi ad uno specchio. Di solito era lei ad imitare smorfie e movenze della sorella maggiore. Ora aveva a che fare con un'emula perfetta, una sosia senza volto. E incombente. Più Agnese si allontanava da lei, più grande e invadente era la sua presenza. Una lanciava la sfida con un gesto della mano, un salto o un improvvisa torsione del corpo. L'altra, senza mai distrazioni, ripeteva, perfettamente sincronizzata. Trovarono un compromesso. Avrebbero giocato a debita distanza e ognuna per conto proprio. Ma non era divertente. Allora, Agnese si alzò e comincio a correre rasente alle pareti della cameretta e lasciò che, a lungo, la compagna le si affiancasse. Non ci fu, tra le due, una più veloce dell'altra. Stanca e sfinita dal gioco, si accoccolò tra le braccia della mamma. Poi, il sole tramontò e, da subito, cominciò ad avere nostalgia della sua ombra.
poesia........
RispondiEliminaTi ho, di nuovo, nominato per un premio.... spero vi faccia piacere... Non sei obbligato a scrivere ma solo a leggere perchè ti leggo! ^-* Bacini!
RispondiEliminahttp://bacinidifarfalla.blogspot.it/2014/06/very-inspiring-blogger-award.html
Grazie Ana. Per me è un vero onore la tua preferenza. Anche io ti leggo!
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